Tina Modotti - La nuova rosa

  • Posted on: 20 October 2015
  • By: administrator

Uno potrebbe anche non crederci, ma dopo tanti anni e tante chiacchiere a vuoto siamo riusciti ad organizzare la gita. E che gita! A dire il vero non eravamo moltissimi, ma è stata comunque piacevolissima. Un po' faticosa perché Udine non è proprio lì dietro l'uscio e in un solo giorno è un bel viaggetto. Si aggiunga che l'autista ha, dopo Padova, perso la strada facendoci perdere una buona ora e si capirà perché alla fine eravamo abbastanza stanchi. Ma ne valeva la pena.

Come tutti sapete, la meta era l'inaugurazione della mostra su Tina Modotti la cui organizzazione, dopo la scomparsa di Riccardo Toffoletti, è stata portata a compimento da Marì Domini con la collaborazione di altre splendide persone che abbiamo avuto modo di conoscere.

Diciamo subito che siamo stati (non esagero) stra-privilegiati. Quando abbiamo saputo che l'inaugurazione si sarebbe tenuta alle diciotto, preoccupati che la cosa finisse troppo tardi, abbiamo chiesto a Marì se potevamo vedere prima la mostra. Lei ci ha fatti entrare poco dopo le undici, cioè appena arrivati, insieme ai giornalisti convocati per la conferenza stampa. Così ci siamo potuti accodare a questi e seguire, con tutta calma e senza confusione la spiegazione dei professori Claudio Natoli e Paolo Ferrari, curatori della mostra, e del professor Antonio Cobalti, del Comitato Scientifico e destinatario del lascito di foto e documenti da parte di Jolanda Modotti, sorella di Tina.

Dopo pranzo (ecco, forse quello potevamo organizzarlo meglio, devo dire: sarà per la prossima volta) ci siamo goduti una breve ma interessante visita alla città.

Alle diciotto, quando siamo tornati alla Casa Cavazzini, sede del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea che ospita la mostra, ci siamo resi conto del privilegio di cui avevamo goduto. Le sale erano gremite e fuori, nella piazza, c'era una lunga fila in attesa di poter entrare. Evviva gli udinesi se hanno la sensibilità per comprendere una simile iniziativa e sono disposti a sobbarcarsi una lunga attesa pur di visitarla. E congratulazioni vivissime ai nostri ospiti.