Spello - c'era una volta la civiltà contadina
Siete mai stati a Spello? No? Non sapete cosa vi siete persi. Ci siete già stati? Splendido, vero? Perugino, Pinturicchio, viuzze pittoresche, vista sulla pianura dall'alto, e tante altre cose. Ma scommetto che non avete fatto caso ad un'insegna fatta in casa all'inizio di un borghetto al numero 42 di Via Consolare: “Mostre: c'era una volta la civiltà contadina”.
Incuriositi siamo entrati nel borghetto. La porta era chiusa e un cartello indicava un numero di cellulare da chiamare per visitare la mostra. Stavamo per rinunciare, ma un signore, uscito da una porta vicina, ci chiede se volevamo visitare la mostra.
Entriamo. L'ambiente è piccolo, un unico locale ingombro all'inverosimile. Beh, inverosimile per chi non è abituato al Museo Guatelli, ovviamente. Il creatore della raccolta, Francesco Bucciarelli, ci spiega che sono in parte oggetti di famiglia ed in parte cose raccolte. Ci sono valige, pentole, damigiane, una mostatrice a mano, un “prete”, setacci e tante altre cose. Ci sono persino dei giochini fatti da lui che ci ricordano molto quelli del nostro Luigi.
Il locale era la cantina della casa ed è ancora dotata di un torchio che in realtà si stenta un po' a riconoscere in mezzo quella sarabanda i cose, ma che, visto da vicino, appare molto interessante. Ma la vera sorpresa sta sotto. Il torchio si trova direttamente sopra ad un'apertura del pavimento ed il vino colava, tramite alcune condutture in terracotta, nell'ipogeo: una grotta scavata direttamente nel tufo che scende con ripide scale, poi si biforca e porta a due stanze circolari dove veniva conservato il vino. Il tutto accuratamente restaurato e visitabile.
Il proprietario, evidentemente soddisfatto di avere finalmente dei visitatori interessati, ci racconta dell'indifferenza delle guide e dell'amministrazione, dei sacrifici per realizzare e conservare la raccolta.
Alla fine ci regala un libro con la sua dedica. Gli promettiamo di parlare di lui con i nostri amici, gli spieghiamo che siamo guide di un museo più grande, ma non meno pieno di problemi.
Ed ecco mantenuta la promessa. Se andrete a Spello, visitate le sue meraviglie rinascimentali, ma non trascurate una visitina al nostro amico Francesco.